CHE VALORE SULLE IMPOSTE OTTIENE UNA AZIENDA CON 400 ORE DI FORMAZIONE IN UN ANNO?

1200 ore di formazione distribuite su 66 moduli completi di momenti di verifica

Computer Vision con Python e OpenCV

Programma

La Computer Vision è uno dei settori più hot dell’Intelligenza Artificiale, negli ultimi anni ha fatto progressi esponenziali grazie alle ultime tecniche di Deep Learning e all’utilizzo delle Reti Neurali Artificiali.
Ma cosa è esattamente la Computer Vision?
La Computer Vision è un insieme di tecniche, metodi e modelli che ci permette di analizzare digitalmente immagini e video, riconoscendo forme e oggetti con una precisione anche superiore a quella dell’occhio umano.
Le applicazioni Pratiche sono innumerevoli e colpiscono moltissimi grandi settori: trasporti (es. Auto a Guida Autonoma), Healtcare (es. Diagnosi Medica Computerizzata), Sicurezza (es. Telecamere Intelligenti), il Gaming (es. Microsoft Kinect).

Obiettivi

In questo corso pratico imparerai come funziona la Computer Vision e come utilizzarlo in maniera pratica, utilizzando OpenCV, la più popolare libreria per la Computer Vision, vedremo come aprire e elaborare un’immagine, ridimensionandola, ritagliandola e disegnandoci sopra testo e forme.

Durata

Questo corso ha una durata complessiva di 13 ore test di apprendimento esclusi.

Il risultato dell’apprendimento in termini pratici

Gli attestati rilasciati permettono di acquisire competenze secondo quanto indicato dal Framework DigComp 2.1 e, quindi, in grado di attestare in maniera oggettiva le competenze digitali necessarie per operare correttamente a livello professionalizzante nel lavoro in Europa. I livelli sono definiti individuando risultati di apprendimento e seguendo la tassonomia di Bloom per un totale di 168 descrittori derivati da 8 livelli per ciascuna delle 21 competenze acquisibili distinte tra competenze base, competenze intermedie, competenze avanzate e competenze specializzate.
DIGCOMP fornisce una definizione dinamica della competenze che non guarda all’uso di strumenti specifici, ma ai bisogni di cui ogni discente è portatore.

Approfondimenti sulla Formazione 4.0

Non eliminare e lasciare vuoto
Che tipologia di corsi tratta la formazione 4.0?
Le attività formative dovranno riguardare: vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione. In particolare, le tematiche previste nella Formazione 4.0 sono le seguenti:
– big data e analisi dei dati;
– cloud e fog computing;
– cyber security;
– simulazione e sistemi cyber-fisici;
– prototipazione rapida;
– sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (rv) e realtà aumentata (ra);
– robotica avanzata e collaborativa;
– interfaccia uomo macchina;
– manifattura additiva (o stampa tridimensionale);
– internet delle cose e delle macchine;
– integrazione digitale dei processi aziendali.
In che misura è riconosciuto il credito di imposta?

Il credito d’imposta è riconosciuto in misura del:

– 30% delle spese sostenute per le Grandi Imprese, con un massimo di 250.000 euro annui.
– 50% delle spese sostenute per le Medie Imprese, con un massimo di 250.000 euro annui.
– 70% delle spese sostenute per le Piccole Imprese, con un massimo di 300.000 euro annui.
– 60% delle spese sostenute nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione rientrino nelle categorie dei lavoratori svantaggiati.

Come si calcola l'ammontare del credito derivante dalla formazione?
È agevolabile il costo aziendale del personale dipendente impegnato nelle attività di Formazione 4.0 sia come «discente» che come «docente» o «tutor», limitatamente alle ore o alle giornate di formazione. Sono pertanto inclusi:

– I costi del personale che partecipa alla formazione, da calcolarsi sul costo orario del dipendente e delle ore di formazione sostenute. Per personale dipendente va inteso il personale con rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, inclusi gli apprendisti.
La relativa retribuzione va calcolata al lordo di ritenute e contributi previdenziali e assistenziali, inclusi i ratei di Tfr, mensilità aggiuntive, ferie e permessi ecc. maturati durante le ore di formazione compresi eventuali indennità di trasferta per corsi fuori sede.

– Le spese generali indirette per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione, quali ad esempio di locazione, amministrative e di erogazione dei corsi in modalità FAD (come nel nostro caso).

– I costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione, quali ad esempio quelli relativi all’asseverazione del credito da parte di un revisore contabile esterno all’azienda.

– Le spese del personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione.
– I costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, come eventuali spese di viaggio e di alloggio, materiali e forniture direttamente attinenti al progetto, ammortamento di strumenti e attrezzature nella misura in cui sono utilizzati esclusivamente per il progetto di formazione.

Quali sono le imprese ammesse al credito di imposta sulla 4.0?
Tutte le imprese, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalle dimensioni, dal regime contabile adottato e dalle modalità di determinazione del reddito ai fini fiscali, compresi gli enti non commerciali per l’attività commerciale eventualmente esercitata.
Non possono beneficiare dell’agevolazione i professionisti titolari di reddito di lavoro autonomo e le “imprese in difficoltà”, così come definite dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (Ue) n. 651/2014.
Quali sono i dipendenti ammessi alla formazione 4.0?
Possono essere coinvolti nella Formazione 4.0 tutti i lavoratori dipendenti presso l’azienda, sia occupati a tempo pieno che a tempo ridotto o con contratto a tempo determinato o indeterminato per un massimo di 600 ore di formazione per ciascun lavoratore.
Come faccio a detrarre dalle imposte il credito maturato?
Il credito di imposta maturato grazie alla Formazione 4.0 va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Ai fini dell’ammissibilità al credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione – da allegare al bilancio – rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti devono comunque avvalersi delle prestazioni di un revisore legale dei conti o di una società di revisione legale dei conti. Sono escluse dall’obbligo di certificazione le imprese con bilancio revisionato.

È ammissibile, a incremento diretto del credito d’imposta entro il limite di euro 5.000, la spesa sostenuta per adempiere l’obbligo di certificazione contabile da parte delle imprese non soggette ex lege a revisione legale dei conti.

Le imprese beneficiarie del credito d’imposta sono inoltre tenute a redigere e conservare:
– una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte;
– l’ulteriore documentazione contabile e amministrativa idonea a dimostrare la corretta applicazione del beneficio, anche in funzione del rispetto dei limiti e delle condizioni posti dalla disciplina comunitaria in materia;
– i registri nominativi di svolgimento delle attività formative sottoscritti dal personale discente e docente o dal soggetto formatore esterno all’impresa.

Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

Chi si occupa della presentazione delle richiesta alla agenzia delle entrate?
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, l’apposita certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti, iscritti nella sezione A del registro di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Nell’assunzione di tale incarico, il revisore legale dei conti o la società di revisione legale dei conti osservano i princìpi di indipendenza elaborati ai sensi dell’articolo 10 del suddetto decreto e, in attesa della loro emanazione, quelli previsti dal codice etico dell’International Federation of Accountants (IFAC).

Nei confronti del soggetto incaricato che incorra in colpa grave nell’esecuzione degli atti che gli sono richiesti per il rilascio della certificazione si applicano le disposizioni dell’articolo 64 del Codice di procedura civile, in quanto compatibili.